Quando una persona perde la capacità di perdonare, il mondo si autodistruggerà

La Chiesa ci ricorda prima del digiuno il Giudizio Universale, perché attraverso il digiuno e la preghiera una persona si rende capace del servizio sacrificale, che il Signore richiede a ciascuno di noi. Sua Beatitudine il metropolita Onufriy di Kiev e di tutta l'Ucraina lo ha detto nel suo sermone della domenica di Quaresima, riferisce il Dipartimento per l'informazione e l'istruzione dell'UOC.

Il Primate ha notato che al Giudizio Universale, Dio non chiederà a una persona se ha digiunato, pregato o si è inchinato. Pertanto, a prima vista, il promemoria della Chiesa prima della Grande Quaresima sul Giudizio Universale è illogico.

Tuttavia, l'Arcivescovo ha spiegato che la Chiesa oggi ci ricorda il Giudizio Universale non a caso.

"Le opere che il Signore dice che dovremmo fare sono opere di servizio sacrificale, amore sacrificale. […] Una persona diventa capace di questo amore sacrificale quando si purifica dalla sporcizia della carne e dello spirito attraverso il digiuno e la preghiera", ha detto il Primo Santo.

Il Primate ha sottolineato che quando una persona non si purifica dal peccato attraverso il digiuno e la preghiera, può fare l'elemosina e le buone azioni, ma tutto ciò non sarà per amore di Dio, ma per amore della propria gloria. Invece, una persona che si è purificata dalla sporcizia peccaminosa fa del bene non per amore della lode umana, ma in modo che solo Dio lo sappia e semplicemente per aiutare un'altra persona che è l'immagine di Dio.

Sua Beatitudine il metropolita Onufrio ha anche ricordato che le capacità fisiche, mentali e spirituali di una persona, così come l'abbigliamento, il cibo, le bevande e tutto il resto, sono tutti doni di Dio. Se una persona ha dei doni in più di quelli di cui ha bisogno, allora è necessario ricordare che "Dio me li ha dati in modo che potessi raggiungere qualcuno, aiutare qualcuno". Facendo atti di misericordia, una persona non fa nulla di soprannaturale, ma adempie semplicemente al suo dovere.

Inoltre, l'arcivescovo ha richiamato l'attenzione sul fatto che l'esistenza dell'amore sacrificale tra le persone dipende da quanto tempo esisterà l'umanità.

"Finché c'è amore sacrificale tra di noi, finché siamo in grado di perdonare coloro che non meritano di essere perdonati e di aiutare coloro che, a nostro giudizio, non meritano di essere aiutati, allora ci sarà la pace. Se scompare, il mondo si autodistruggerà", ha sottolineato Sua Beatitudine il Vescovo.

In conclusione, il Patriarca ha ricordato ancora una volta la necessità di prepararsi al servizio sacrificale reciproco con il digiuno e la preghiera, perché, secondo Sua Beatitudine, sono il primo bene che l'uomo fa a se stesso e che lo rende capace di altre virtù.

https://news.church.ua/2023/02/19/koli-lyudina-vtratit-zdibnist-proshhati-svit-znishhit-sam-sebe-predstoyatel/


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