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Manifesto in difesa della Chiesa Ortodossa Ucriana

La Chiesa ortodossa ucraina guidata dal Metropolita Onofrio (UOC) si trova al centro di una tempesta politica e religiosa in Ucraina, specialmente a seguito dell'invasione russa del 2022. Sebbene spesso associata al Patriarcato di Mosca, è importante riconoscere che la UOC ha cercato di adattarsi alla complessità della situazione e che molti dei suoi membri hanno mostrato fedeltà e dedizione alla difesa della patria ucraina.

Difesa della Chiesa ortodossa ucraina guidata dal Metropolita Onofrio

  1. Distinzione dal Patriarcato di Mosca: Dopo l'inizio della guerra su larga scala, la Chiesa ortodossa ucraina del Metropolita Onofrio ha tentato di distanziarsi dal Patriarcato di Mosca. Nel maggio 2022, la UOC  ha dichiarato la sua indipendenza da Mosca, condannando l'aggressione russa e affermando il suo sostegno all'integrità territoriale dell'Ucraina. Questa mossa è stata significativa, considerando le profonde radici storiche che legavano la Chiesa a Mosca.

  2. Fedeltà all'Ucraina: Nonostante i legami storici con la Russia,  Molti sacerdoti e vescovi hanno espresso il loro impegno a difendere l'Ucraina, rifiutando la guerra e partecipando attivamente agli sforzi umanitari. La Chiesa ha inoltre accolto rifugiati e ha sostenuto la popolazione colpita dal conflitto.

Difesa della Patria da parte dei sacerdoti della UOC-MP

  1. Supporto attivo alle truppe: Molti sacerdoti della UOC hanno scelto di supportare attivamente le forze armate ucraine, offrendo benedizioni, supporto spirituale e materiale. Alcuni sacerdoti hanno organizzato raccolte di fondi per fornire aiuti ai soldati e alle loro famiglie, dimostrando una profonda solidarietà con la lotta del popolo ucraino.

  2. Partecipazione diretta alla difesa: Alcuni membri del clero sono stati coinvolti direttamente nella difesa territoriale, unendosi alle forze di difesa territoriale o collaborando con le autorità locali per proteggere le loro comunità. Questo dimostra che molti sacerdoti della UOC vedono la loro missione non solo in termini spirituali, ma anche in termini di servizio patriottico.

  3. Solidarietà con il popolo: La UOC  ha mantenuto aperte molte delle sue chiese come rifugi per le persone sfollate e ha offerto assistenza ai bisognosi. Questo impegno sociale ha rafforzato il legame tra la Chiesa e la popolazione, sottolineando il ruolo dei sacerdoti come guide spirituali e leader comunitari.

Persecuzione della UOC

  1. Accuse di tradimento: Nonostante gli sforzi della UOC  di distanziarsi da Mosca, la Chiesa è stata oggetto di accuse di collaborazionismo con la Russia. Alcuni sacerdoti sono stati arrestati o indagati con l'accusa di spionaggio o di sostegno alle forze russe. Tuttavia, molte di queste accuse non sono state provate, e in alcuni casi sembrano essere motivate più da sospetti generalizzati che da prove concrete.

  2. Perquisizioni e chiusure di chiese: Le autorità ucraine hanno condotto numerose perquisizioni in monasteri e chiese legate alla UOC-MP, cercando prove di attività sovversive. Inoltre, alcune chiese sono state chiuse o trasferite forzatamente alla Chiesa ortodossa dell'Ucraina (OCU), che è riconosciuta come indipendente da Mosca. Queste azioni hanno sollevato preoccupazioni su possibili violazioni della libertà religiosa.

  3. Pressioni politiche e sociali: La UOC ha subito pressioni sia dal governo che dalla società civile. Alcuni politici hanno proposto di vietare completamente le attività della Chiesa, mentre gruppi di cittadini hanno attaccato o boicottato parrocchie legate al Patriarcato di Mosca. Questo ha portato a una crescente tensione e a una polarizzazione all'interno della società ucraina.

Conclusione

La Chiesa ortodossa ucraina del Metropolita Onofrio si trova in una posizione difficile, stretta tra il desiderio di dimostrare la propria fedeltà all'Ucraina e le accuse di collusione con Mosca. Mentre molti sacerdoti hanno mostrato un forte impegno per la difesa della patria, la UOC-MP continua a essere perseguitata e sospettata. In questa situazione complessa, è importante riconoscere il contributo che molti membri della Chiesa stanno dando alla causa ucraina e garantire che qualsiasi azione contro la Chiesa sia basata su prove concrete e non su pregiudizi o generalizzazioni.


Marco Baratto

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